Per noi donne e mamme di bambini e ragazzi nello spettro autistico:
Sono donne coraggiose quelle che vivono l’autismo.
Sono mamme lavoratrici: alcune cercano di mantenere la loro carriera districandosi tra le terapie e gli impegni lavorativi, altre si trovano di fronte alla scelta obbligata di lascare il proprio posto di lavoro per seguire il figlio autistico.
Sono donne che si spostano da un ufficio e all’altro alla ricerca della giusta informazione e di quel diritto non riconosciuto; leggono per comprendere quel mondo in cui sono state catapultate e di cui ancora non conoscono nulla; studiano i nomi degli specialisti in grado di indirizzare i propri figli verso la giusta terapia e poi studiano gli approcci terapeutici sperando di trovare quello più efficace.
Sono mamme che vanno a letto a notte fonda, o si svegliano all’alba al mattino, per preparare il materiale necessario, diventando loro stesse le terapiste del proprio figlio. Imparano ad affrontare quel capriccio inaspettato in pubblico, ad evitare il sovraccarico sensoriale, a prevenire una crisi o a gestirla nel modo più appropriato.
Sono quelle donne che combattono per tenere in piedi una famiglia che spesso crolla davanti ad una diagnosi così importante. E non sempre ci riescono. Sono pronte comunque a rimboccarsi le maniche, a mangiarsi le lacrime e a ricominciare, ricominciare dall’amore che provano per i figli.
Sono quelle donne che passano le ore in macchina, andando avanti e indietro tra un centro di terapia e l’altro, felici di riuscire confrontarsi con le altre mamme con le quali condividono tanto dolore e altrettanta speranza.
Sono quelle mamme che si commuovono davanti ad ogni piccolo obiettivo raggiunto e questo basta per andare avanti, nonostante una strada sempre più ripida da percorrere.
Sono donne che si annullano per i propri figli, che spesso non riescono a ritagliarsi del tempo per se stesse, perché ogni attimo non dedicato all’autismo può essere un attimo perso per quel traguardo da raggiungere. Alcune riescono a raggiungere la consapevolezza per cui riuscire a trovare uno spazio per sé può aiutare anche il proprio figlio, altre hanno bisogno di sostegno per farlo e non sempre ci riescono, incombendo in ansia e depressione.
Le mamme di bambini autistici hanno bisogno di staccare la spina, ma a volte non riescono neppure a dormire, che sia per i troppi pensieri o per il sonno disturbato del proprio bambino, anche se ormai grande.
Si trovano a dover spiegare al figlio maggiore cos’ha di strano suo fratello o sua sorella, o a sperare che il nuovo nato non sia autistico come il primo. Sono mamme che decidono di non avere più figli, per paura che anche stavolta la genetica ci metta lo zampino. Sono mamme che cercano un altro figlio perché, terrorizzate dal pensiero del “Dopo di Noi”, almeno ci sarà qualcuno a prendersi cura del ragazzo quando non ci saranno più.
Sono le mamme che combattono contro le Istituzioni, rivendicando quella consapevolezza sull’autismo di cui spesso si parla ma che poi non trova concretezza nella vita di tutti i giorni.
Sono mamme che subiscono violenza dai propri figli autistici, perché incapaci di comunicare o di gestire le emozioni, o che assistono alle loro crisi autolesionistiche, con il cuore spezzato dal dolore.
Sono mamme che non dovrebbero mai essere lasciate sole, perché non tutte, e non sempre, hanno la forza di rialzarsi e ricominciare.
Oggi il nostro pensiero è rivolto a tutte le donne che vivono l’autismo, ai sacrifici che sono disposte a fare, al coraggio che le contraddistingue.
Meravigliosamente donne ❤️